Unità archivistica b. 26, fasc. 1, 10 - Scritti, carte e memorie antiche spettanti al Campana

Fascicolo che conserva diverse memorie, dissertazioni, elenchi, conti a saldo, atti, provvedimenti e notizie storiche diverse, raccolte assieme sotto la comune titolazione "Diverse antiche carte del Campana", tra cui si segnalano le seguenti carte: la "Particola del testamento dove dispone il modo da farsi l'inventario", unitamente alla "Particola del codicillo d'Ancona", risalente al XVII secolo; due atti in merito ad una vertenza sopra l'"inhibitione della polvere" sostenuta da Muzio Campana nell'anno 1652 (una delle due inibizioni è a firma di Bonifazio de Bonifazi); la supplica mossa il 23 ottobre 1655 dal canonico custode Alfonso Flori; la copia di un atto di comparizione dell'11 settembre 1684 e relativa ad una vertenza nata tra i signori Pierantoni e Marini, debitori, contro il creditore Pietro Paolo Campana; una dissertazione storica titolata "Baliato di Napoli", risalente al XVIII secolo; una missiva indirizzata il 10 novembre 1791 a don Nicola Ludovico Vallorani, direttore supplente nel Seminario di Macerata; una dedicatoria, con effige, dedicata al gesuita padre Gabriele Malagrida; la ricetta "per far l'aceto odorifero"; un elenco di libri con in calce la seguente nota: "Il signor don Giuseppe Guerigi archivista del Capitolo di San Pietro non ha trovato veruna menzione di don Arcangelo de Lezana nella serie dei beneficiari e chierici beneficiari della basilica vaticana"; le "Attestazioni giuridiche di alcune meravigliose grazie per intercessione di san Luigi Gonzaga della Compagnia di Gesù" dell'anno 1732; la dedicatoria in onore di fra' Agostino Casandro da Castelfidardo; il sonetto fatto dal sacerdote don Domenico Barbieri il 27 marzo 1816 e dedicato al dottore Pistocchi; la lettera di rinuncia scritta dal cappellano fra' Raffaele Mancini al priore e fratelli della compagnia del Suffragio di Osimo in data 13 aprile 1817; una memoria dedicata al servo di Dio Giovanni Battista da San Bernardino, monaco cistercense datata 27 maggio 1818; tre copie del foglio a stampa contenente gli "exadverso principales" da presentarsi in giudizio; la scrittura privata rogata il 15 marzo 1822 tra il signor Girolamo Sinibaldi ed il lavoratore Giovanni Salvaccio per una possessione situata in Osimo, in contrada Follonica; due scritture private rispettivamente datate 31 ottobre 1827 e 24 maggio 1828 contratte tra gli officiali della confraternita dei Santi Benvenuto e Rocco di Osimo, amministratrice del pio stabilimento ospedale di Osimo, e due suoi lavoratori per le possessioni poste in Osimo, nelle contrade della Misericordia e di Campo Cavallo; l'inventario dei quadri esistenti nelle seguenti chiese e palazzi di Bologna: la chiesa di San Giacomo, la chiesa di Santa Cecilia, il palazzo dei signori Poggi, la chiesa dei Mendicanti, la chiesa delle monache di Santa Caterina e la chiesa dei Padri dei Servi di Maria.