Area dell'identificazione
Tipologia del soggetto produttore
Ente
Forma/e autorizzata/e del nome
Seminario Collegio Campana di Osimo
Forme parallele del nome
- Seminario Collegio Convitto Campana di Osimo
Forme del nome normalizzate secondo altre regole
Altre forme del nome
Codici identificativi di enti
Area della descrizione
Date di esistenza
1710 - 1984
Storia
Avvenuta nell'anno 1715 la transazione tra la compagnia della Morte di Osimo ed il fidecommesso Giambattista Casali, per intercessione del vescovo cardinale Orazio Filippo Spada, venne spedito il rescritto della sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari che autorizzava il pio sodalizio osimano ad erigere, in Osimo, un nuovo Collegio presso il palazzo dell'estinta famiglia Campana. Nella disposizione si ordinava anche la contestuale unione del novello istituto con il preesistente Seminario Vescovile di Osimo. Di fatti il Seminario osimano, dall’anno della sua erezione (1564) per volere del vescovo osimano Bernardino de Cuppis, non aveva ancora trovato in città un’adeguata sede, passando dalla canonica di Santa Maria di Piazza (1592) ad una casa di proprietà degli eredi Scampa, vicina alla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo (1594) per trasferirsi, infine, in un’altra abitazione acquistata dal signor Metello Leopardi ed ubicata presso la chiesa di San Sebastiano (1597) ove vi rimase per circa 122 anni.
Tuttavia, prima che il collegio iniziasse il proprio regolare funzionamento, dagli amministratori pro tempore fu provveduto all’attuazione di alcuni adempimenti preliminari. Per prima cosa fu necessario accertarsi a quanto ammontava la rendita annua dell’asse ereditario Campana, stimato in circa scudi 500 annui. In seconda battuta si determinò il numero (quattro) degli alunni convittori, successivamente appellati “Campani”, che avrebbero potuto godere, annualmente, del posto gratuito. Si stabilì, inoltre, che la scelta dei beneficiari sarebbe dovuta ricaduta sul vescovo, sul governatore, sul podestà, sul gonfaloniere della comunità, sul decano dei canonici e dei dottori e su quattro persone legate alla famiglia Campana da vincoli di parentela, così come disposto nei testamenti di Federico e Muzio Campana (sebbene quest'ultima indicazione fosse stata data dai due pii testatori in riferimento all'originaria "voluntas" legata all'erigendo monastero).
Nel frattempo iniziarono i necessari lavori di trasformazione della fabbrica del palazzo finalizzati a renderlo maggiormente idoneo ad ospitare una siffatta istituzione e ad accogliere un numero sempre maggiore di studenti tra collegali-convittori e seminaristi. I lavori di ristrutturazione, eseguiti su progetto dell’architetto e perito maceratese Francesco Antonio Pucciarini, si protrassero per tre anni. Per l’ampliamento della fabbrica furono acquistate e demolite anche alcune case attigue rendendo, così, possibile la costruzione di un nuovo corpo del palazzo.
Terminati i lavori, il nuovo Collegio-Seminario Campana venne solennemente inaugurato dal cardinale Spada nell'anno 1718, seppure il suo funzionamento iniziò ufficialmente nel mese di novembre di quello stesso anno. Il 12 maggio 1719 fu tenuta la prima congregazione finalizzata all’elezione dei primi quattro alunni “Campani”, i quali dovevano provenire dalla città di Osimo, od almeno dalla sua diocesi.
La vita amministrativa e giuridica dell’istituto era normalizzata dalle prime costituzioni emanate dal vescovo Spada le quali furono canonicamente approvate dalla sacra Congregazione il 13 novembre 1716. In queste si stabiliva, tra l’altro, la netta separazione giuridica tra il novello Convitto ed il preesistente Seminario, anche per quanto concerneva l’amministrazione dei beni patrimoniali. Alla guida dell'ente Seminario Collegio Campana vi era un rettore affiancato da due canonici deputati, uno dei quali chiamato a gestire le casse dei due istituti con il titolo di economo. Anche i maestri erano comuni tanto al Seminario, quanto al Collegio. L’età minima per poter accedere al Collegio era di dodici anni compiuti, mentre l’età massima era di quattordici. Mentre l’età massima di permanenza era di anni venti per i convittori e di venticinque anni per i seminaristi.
Relativamente alle funzioni religiose alle quali gli ospiti del Seminario e Collegio Campana erano chiamati a partecipare, il presule volle che fossero celebrate presso la chiesa cattedrale e non più presso la vicina chiesa parrocchiale di Santa Lucia. L’attivismo del cardinale Spada si dimostrò anche nel dotare, a proprie spese, il nuovo istituto culturale e religioso di ornamenti e suppellettili, "per suo maggior decoro", con speciale attenzione rivolta alla commissione di opere pittoriche tra cui il ritratto del milite Federico Campana.
Nella congregazione del 19 maggio 1729 venne stabilita l’accoglienza, in qualità di convittori, anche di giovani provenienti da famiglie nobili non originarie di Osimo, purché residenti entro i confini diocesani. Mentre all’anno 1731 risale l’istituzione del pio legato Barbarossa eretto in favore del Collegio Campana con l'obbligo di accogliere, come convittori, tre giovani discendenti della linea maschile di detta famiglia.
Nell’anno 1734 il nuovo vescovo osimano, il cardinale Giacomo Lanfredini, elevò san Luigi Gonzaga al ruolo di protettore del Collegio Campana la cui amministrazione, sempre per volere del suddetto presule, venne unita a quella del Seminario con la sola condizione di ammettere gratuitamente quattro giovani senza, però, l'obbligo di abbracciare lo stato ecclesiastico.
All’anno 1829 risale la stesura di un nuovo programma emanato dal vescovo cardinale Benvenuti in favore del Collegio-Convitto osimano, regolamento che rimase in vigore fino all’Unità d’Italia, quando, in virtù del regio decreto Valerio dell’anno 1861, l’influenza dell’autorità municipale sul Collegio divenne preponderante rispetto a quella ecclesiastica, con la conseguente emanazione di un nuovo regolamento (1876) in occasione della trasformazione del Collegio Campana in ente morale. Nel 1861 era stata, intanto, già decretata la nuova separazione dei beni dell’eredità Campana da quelli del Seminario e il ritorno a due separate amministrazioni, con il contestuale trasferimento delle rendite Campana in favore dell’autorità municipale di Osimo che, per l'occasione, deliberò l’a sua trasformazione in un Collegio Convitto Nazionale. Di questo delicato passaggio istituzionale, culminato in una lunga vertenza civile, le carte d’archivio ne danno piena testimonianza. Lo statuto dell’anno 1876 rimase in vigore fino all’anno 1928 quando, con regio decreto del 27 luglio, venne approvato un nuovo testo statutario che rimase vigente fino all’anno 1984.
Tuttavia, prima che il collegio iniziasse il proprio regolare funzionamento, dagli amministratori pro tempore fu provveduto all’attuazione di alcuni adempimenti preliminari. Per prima cosa fu necessario accertarsi a quanto ammontava la rendita annua dell’asse ereditario Campana, stimato in circa scudi 500 annui. In seconda battuta si determinò il numero (quattro) degli alunni convittori, successivamente appellati “Campani”, che avrebbero potuto godere, annualmente, del posto gratuito. Si stabilì, inoltre, che la scelta dei beneficiari sarebbe dovuta ricaduta sul vescovo, sul governatore, sul podestà, sul gonfaloniere della comunità, sul decano dei canonici e dei dottori e su quattro persone legate alla famiglia Campana da vincoli di parentela, così come disposto nei testamenti di Federico e Muzio Campana (sebbene quest'ultima indicazione fosse stata data dai due pii testatori in riferimento all'originaria "voluntas" legata all'erigendo monastero).
Nel frattempo iniziarono i necessari lavori di trasformazione della fabbrica del palazzo finalizzati a renderlo maggiormente idoneo ad ospitare una siffatta istituzione e ad accogliere un numero sempre maggiore di studenti tra collegali-convittori e seminaristi. I lavori di ristrutturazione, eseguiti su progetto dell’architetto e perito maceratese Francesco Antonio Pucciarini, si protrassero per tre anni. Per l’ampliamento della fabbrica furono acquistate e demolite anche alcune case attigue rendendo, così, possibile la costruzione di un nuovo corpo del palazzo.
Terminati i lavori, il nuovo Collegio-Seminario Campana venne solennemente inaugurato dal cardinale Spada nell'anno 1718, seppure il suo funzionamento iniziò ufficialmente nel mese di novembre di quello stesso anno. Il 12 maggio 1719 fu tenuta la prima congregazione finalizzata all’elezione dei primi quattro alunni “Campani”, i quali dovevano provenire dalla città di Osimo, od almeno dalla sua diocesi.
La vita amministrativa e giuridica dell’istituto era normalizzata dalle prime costituzioni emanate dal vescovo Spada le quali furono canonicamente approvate dalla sacra Congregazione il 13 novembre 1716. In queste si stabiliva, tra l’altro, la netta separazione giuridica tra il novello Convitto ed il preesistente Seminario, anche per quanto concerneva l’amministrazione dei beni patrimoniali. Alla guida dell'ente Seminario Collegio Campana vi era un rettore affiancato da due canonici deputati, uno dei quali chiamato a gestire le casse dei due istituti con il titolo di economo. Anche i maestri erano comuni tanto al Seminario, quanto al Collegio. L’età minima per poter accedere al Collegio era di dodici anni compiuti, mentre l’età massima era di quattordici. Mentre l’età massima di permanenza era di anni venti per i convittori e di venticinque anni per i seminaristi.
Relativamente alle funzioni religiose alle quali gli ospiti del Seminario e Collegio Campana erano chiamati a partecipare, il presule volle che fossero celebrate presso la chiesa cattedrale e non più presso la vicina chiesa parrocchiale di Santa Lucia. L’attivismo del cardinale Spada si dimostrò anche nel dotare, a proprie spese, il nuovo istituto culturale e religioso di ornamenti e suppellettili, "per suo maggior decoro", con speciale attenzione rivolta alla commissione di opere pittoriche tra cui il ritratto del milite Federico Campana.
Nella congregazione del 19 maggio 1729 venne stabilita l’accoglienza, in qualità di convittori, anche di giovani provenienti da famiglie nobili non originarie di Osimo, purché residenti entro i confini diocesani. Mentre all’anno 1731 risale l’istituzione del pio legato Barbarossa eretto in favore del Collegio Campana con l'obbligo di accogliere, come convittori, tre giovani discendenti della linea maschile di detta famiglia.
Nell’anno 1734 il nuovo vescovo osimano, il cardinale Giacomo Lanfredini, elevò san Luigi Gonzaga al ruolo di protettore del Collegio Campana la cui amministrazione, sempre per volere del suddetto presule, venne unita a quella del Seminario con la sola condizione di ammettere gratuitamente quattro giovani senza, però, l'obbligo di abbracciare lo stato ecclesiastico.
All’anno 1829 risale la stesura di un nuovo programma emanato dal vescovo cardinale Benvenuti in favore del Collegio-Convitto osimano, regolamento che rimase in vigore fino all’Unità d’Italia, quando, in virtù del regio decreto Valerio dell’anno 1861, l’influenza dell’autorità municipale sul Collegio divenne preponderante rispetto a quella ecclesiastica, con la conseguente emanazione di un nuovo regolamento (1876) in occasione della trasformazione del Collegio Campana in ente morale. Nel 1861 era stata, intanto, già decretata la nuova separazione dei beni dell’eredità Campana da quelli del Seminario e il ritorno a due separate amministrazioni, con il contestuale trasferimento delle rendite Campana in favore dell’autorità municipale di Osimo che, per l'occasione, deliberò l’a sua trasformazione in un Collegio Convitto Nazionale. Di questo delicato passaggio istituzionale, culminato in una lunga vertenza civile, le carte d’archivio ne danno piena testimonianza. Lo statuto dell’anno 1876 rimase in vigore fino all’anno 1928 quando, con regio decreto del 27 luglio, venne approvato un nuovo testo statutario che rimase vigente fino all’anno 1984.
Luoghi
Condizione giuridica
Funzioni, occupazioni e attività
Mandato/Fonti normative
Struttura amministrativa/Genealogia
Contesto generale
Area delle relazioni
Area dei punti di accesso
Occupazioni
Area di controllo
Codice identificativo del record d’autorità
IT-IC-SCCO1
Codici identificativi delle istituzioni responsabili
Norme e/o convenzioni
- Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), regola E.1.1 Denominazione di autorità.
- Sistema di datazione utilizzato per indicare le date nel record di autorità: Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), E.2.1 Date di esistenza. Normalizzazione.
Grado di elaborazione
Bozza
Livello di completezza
Intermedio
Data/e della descrizione
Lingua/e
Scrittura/e
Fonti
"Nozioni sul Collegio-Convitto Campana e suo ordinamento", Osimo, Tipografia Quercetti, 1876.
A. IPPOLITI, "Il teatrino del Collegio Campana: reminiscenze", Osimo, Tipografia V. Rossi, 1883.
"Collegio Campana di Osimo contro Istituto S. Casa di Loreto", Ancona, Stabilimento Tipografico del Commercio, 1887.
"Regolamento del collegio-convitto campana di Osimo", Osimo, Stamperia Quercetti, 1894.
COLLEGIO CAMPANA DI OSIMO, "Nobil collegio convitto Campana Osimo fondato nel 1715", Osimo, tipografia Bottega dello scolaro, 1933.
COLLEGIO CAMPANA DI OSIMO, "Riforma dello Statuto. Collegio Convitto Campana", s.l., s.n., 1974(?).
A. NICCOLI, "Il Campana. Aspetti giuridici e istituzionali dalla nascita ai giorni d'oggi", Osimo, Istituto Campana per l'istruzione permanente, 1999.
R. GRACIOTTI, "I collegiali in scena: storia del teatrino del Collegio Campana di Osimo, 1713-1926", Osimo, Istituto Campana per l'istruzione permanente, 2003.
M. MORRONI, "Un secolo del liceo Campana di Osimo. Tutti i maturi e gli insegnanti dal 1877 al 1996", Osimo, Osimo Edizioni, 2004.
C. GRILLANTINI, "Storia di Osimo", Osimo, Fondazione Don Carlo, 2006.
L. EGIDI, "Il palazzo e l'istituto Campana", Osimo, Istituto Campana per l'istruzione permanente, 2013.
"Il Campana, trecento anni di storia", a cura di G. LAVAGNOLI, Ancona, Affinità elettive, 2016.
A. IPPOLITI, "Il teatrino del Collegio Campana: reminiscenze", Osimo, Tipografia V. Rossi, 1883.
"Collegio Campana di Osimo contro Istituto S. Casa di Loreto", Ancona, Stabilimento Tipografico del Commercio, 1887.
"Regolamento del collegio-convitto campana di Osimo", Osimo, Stamperia Quercetti, 1894.
COLLEGIO CAMPANA DI OSIMO, "Nobil collegio convitto Campana Osimo fondato nel 1715", Osimo, tipografia Bottega dello scolaro, 1933.
COLLEGIO CAMPANA DI OSIMO, "Riforma dello Statuto. Collegio Convitto Campana", s.l., s.n., 1974(?).
A. NICCOLI, "Il Campana. Aspetti giuridici e istituzionali dalla nascita ai giorni d'oggi", Osimo, Istituto Campana per l'istruzione permanente, 1999.
R. GRACIOTTI, "I collegiali in scena: storia del teatrino del Collegio Campana di Osimo, 1713-1926", Osimo, Istituto Campana per l'istruzione permanente, 2003.
M. MORRONI, "Un secolo del liceo Campana di Osimo. Tutti i maturi e gli insegnanti dal 1877 al 1996", Osimo, Osimo Edizioni, 2004.
C. GRILLANTINI, "Storia di Osimo", Osimo, Fondazione Don Carlo, 2006.
L. EGIDI, "Il palazzo e l'istituto Campana", Osimo, Istituto Campana per l'istruzione permanente, 2013.
"Il Campana, trecento anni di storia", a cura di G. LAVAGNOLI, Ancona, Affinità elettive, 2016.
Note sulla compilazione
Creazione: Massimo Bonifazi 18 maggio 2018.
Compilazione: Massimo Bonifazi 18 maggio 2018.
Compilazione: Massimo Bonifazi 18 maggio 2018.