Unità archivistica b. 10, fasc. 6, 3 - Note, pezze contabili, bilanci e carte amministrative varie spettanti ai beni del Seminario Vescovile di Osimo ubicati nei territori di Staffolo e Cingoli

Fascicolo che conserva le seguenti note, pezze contabili, bilanci e carte amministrative prodotte dall'anno 1631 fino all'anno 1757 (alcune carte non sono datate) e spettanti ai beni del Seminario Vescovile di Osimo ubicati nei territori di Staffolo e Cingoli: alcune note contabili, stime ed elenchi risalenti ai secoli XVII e XVIII e relative ai beni del Seminario posti nei territori di Staffolo e Cingoli; la nota di partite catastali estratte dal catasto di Staffolo titolata "Hec est copia quarundam partitarum terreni quae reperiuntur descripta in cathastro confecti anno Domini 1566 esistentes in segreteria priorali terrae Staphili, quarum tenor est videlicet", con aggiunta di una nota desunta dal catasto dell'anno 1660; la perizia rilasciata in data 24 settembre 1672 dai periti agrimensori Giuseppe Sanctis ed Agostino Palucci attestante la consistenza ed il valore di sette querce esistenti in un terreno di proprietà del Seminario ed ubicato nel territorio di Staffolo, in contrada Campagliano; la planimetria catastale, lacera, titolata "Terre poste nel territorio di Staffolo in contrada [...] venerabile Seminario d'Osimo ..." del 18 agosto 1685; il breve carteggio composto dall'avviso (in duplice copia) emanato in data 28 febbraio 1721 dal vicario generale del vescovo di Osimo cardinale Spada, l'abate Paolo Francesco Finucci e rivolto a tutti i possessori dei beni del Seminario Vescovile di Osimo posti nel territorio di Staffolo con l'invito a notificare il titolo e le ragioni del loro possesso (affitto, usufrutto, enfiteusi), la notifica, di simile tenore, spedita sempre dal suddetto abate Finucci in data 26 luglio 1723 ed alcune assegne di terreni di proprietà del Seminario fatte nell'anno 1723 dai conduttori Giuseppe Lucidi, Girolamo Santini e Pietro Paolo Montecucchi; il "Ristretto dell'entrata e capitali che il Seminario ha nel territorio di Cingoli fatto dal signor don Panunzio Borri economo del Seminario" fatto dopo l'anno 1723; la stima di un terreno posto nel territorio di Staffolo, in contrada Coste, di spettanza del Seminario e tenuto in enfiteusi dal signor Girolamo Santini, datata 7 maggio 1728; l'avviso di vendita di alcuni terreni di proprietà del Seminario ubicati nei territori di Staffolo e Cingoli pubblicato l'8 maggio 1728 dagli amministratori del suddetto ente; l'elenco descrittivo titolato "Ristretto separato de beni spettanti al Seminario esistenti in Staffolo e beni enfiteutici secondo che apparisce dal libro intitolato Archivio del Seminario" compilato dopo il 4 novembre 1740; un memoriale contenente diverse brevi memorie, ad uso dell'economo pro tempore del Seminario, relative a vari beni spettanti al suddetto ente, situati sopratutto nel territorio di Staffolo, e riferito nella congregazione tenutasi il 12 settembre 1744; la relazione titolata "Scrittura concernente gl'interessi de'beni del Seminario d'Osimo posseduti in Cingoli ed in Staffolo" letta nella congregazione dei deputati svoltasi in data 8 aprile 1747, alla presenza del vescovo di Osimo e Cingoli, monsignor Pompeo Compagnoni; la "Nota de' terreni stati scatastati dalle partite del venerabile Seminario di Osimo e poste alli seguenti signori come da una nota del signor Giovan Pietro Ridolfi già segretario di Staffolo che il tutto riportò a suo luogo e sotto" fatta nell'anno 1757; l'elenco dei beni posseduti dal Seminario e posti nel territorio di Cingoli, estratti dal "Catasto degli Ecclesiastici di Cingoli" nel XVIII secolo.